Kerendia ha rallentato significativamente la progressione della CKD rispetto al placebo


I benefici erano superiori allo standard di cura
- Dose massima tollerata approvata di ACEi/ARB
- ~ Il 97% dei pazienti utilizzava ≥1 antidiabetico/i al basale
Kerendia ha ridotto il rischio di progressione della CKD in modo coerente nei sottogruppi

*Figura S3 - Sottogruppo (finerenone vs placebo) HR (95% CI). Età (visita di run-in) 300 mg/g: 0.70 (0.32-1.52), 0.83 (0.73-0.93); Potassio basale ≤4.4 mEq/L, >4.4 mEq/L: 0.82 (0.70- 0.95), 0.83 (0.69-1.00); BMI basale
Kerendia ha ridotto in modo significativo rispetto al placebo il rischio di eventi CV dell'endpoint composito secondario


Il beneficio di Kerendia è risultato indipendente dalla storia di malattia CV preesistente del paziente
Kerendia è associato ad una riduzione al quarto mese del 31% del livelli medi di UACR rispetto al basale

I pazienti in terapia con Kerendia hanno mostrato una riduzione iniziale di eGFR mediamente di 2 ml/min/1,73 m2) rispetto al placebo che si è attenuata nel tempo
Variazione media dell’eGFR (mL/min/1.73m² [95% CI])†

* L’insufficienza renale è stata definita come dialisi cronica o trapianto di rene o riduzione sostenuta dell’eGFR a <15 mL/min/1.73 m2 nell’arco di ≥4 settimane.
†Variazione media dei minimi quadrati rispetto al basale nel set di analisi completo.
ACEi=inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina; ARB=bloccante del recettore dell’angiotensina; ARR=riduzione del rischio assoluto; IC=intervallo di confidenza; CKD=malattia renale cronica; CV=cardiovascolare; eGFR=velocità di filtrazione glomerulare stimata; HbA1c=emoglobina glicata; HR=rapporto di rischio; IM=infarto miocardico; NNT=numero necessario da trattare; RRR=riduzione del rischio relativo; SBP=pressione arteriosa sistolica; DS=deviazione standard; UACR=rapporto urinario albumina/creatinina.