Richard Dijan-Krofa.

“Sono Richard, un padre, un marito e un sopravvissuto - grato per la mia seconda possibilità, ma sempre con il timore che non ce ne sarà una terza”.

Quando l'ictus ha colpito, Richard stava per accompagnare suo figlio a scuola. Circondato dalla famiglia a casa, è stato in grado di ottenere aiuto rapidamente, una benedizione su cui riflette spesso.

Il suo recupero è stato segnato dalla determinazione e dalla fede. Dal raccogliere faticosamente chicchi di riso per riacquistare l'uso della mano, al tornare al centro di riabilitazione per ringraziare i terapisti che lo hanno guidato, Richard non ha mai perso di vista la seconda possibilità che gli è stata data.

Sebbene il viaggio sia stato a volte isolante, Richard ha trovato forza nell'aiutare gli altri. Facendo da mentore ai sopravvissuti all'ictus e sostenendo la sensibilizzazione, ha trasformato la sua esperienza in una missione di speranza. E, pur essendo grato per la sua seconda possibilità, rimane consapevole che un altro ictus potrebbe cambiare tutto e riportarlo in quel luogo solitario.

Two images of stroke survivor and his care partner

“Un altro ictus potrebbe riportarmi a quella lotta. Non posso tornare indietro”.

Quale ricordo dell' ictus ti è rimasto più impresso?

“Stavo per accompagnare mio figlio a scuola e il pensiero di accompagnarlo a scuola e che sia successo in quel momento... non riesco nemmeno a comprenderlo”. 

Quali eventi significativi ti hanno colpito nel tuo percorso di riabilitazione?

“Tornare in ospedale - per ringraziare il centro di riabilitazione, le infermiere e la logopedista e poter parlare con loro... il fatto di poter tornare a parlare con loro è stato un vero momento importante nel mio percorso”.

Come ci si sente a rendere visibile la propria storia attraverso questo progetto?

“Spero che questo aiuti le persone a conoscere l'ictus e le sue recidive, in modo che ne siano consapevoli. Spero che la mia storia possa incoraggiare qualcuno che sta vivendo un'esperienza simile”.

Quali emozioni o pensieri ti vengono in mente quando pensi alla possibilità di un secondo ictus?

“È importante prendere le medicine, essere il più attivi possibile per prevenire. Ma nessuno sa cosa succederà. Nessuno sa cosa Dio ha pianificato per te”.

Stroke survivor Richard shows his art mask expressing his feelings about stroke

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