Affrontare la malattia
Il tumore della prostata è uno degli argomenti ricorrenti quando si parla di salute maschile.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, infatti, solo nel 2020 sono stati individuati più di 36.000 nuovi casi di cancro alla ghiandola prostatica in Italia. Con oltre 1 milione di uomini al mondo a cui viene diagnosticato ogni anno, il carcinoma della prostata è il secondo tumore più diffuso nella popolazione maschile.
Se si considerano gli individui maschi sopra i 50 anni, il 20% delle neoplasie che si riscontrano in quella particolare fascia d’età è rappresentato proprio dal tumore della prostata.
La spiegazione delle sue cause, non è ancora ben chiara.
Tuttavia, nel corso degli anni sono stati identificati alcuni fattori di rischio, tra cui l’età (il rischio di proliferazione incontrollata delle cellule della prostata cresce con l’aumentare degli anni), ma anche obesità, etnia e storia familiare pregressa.
Ad oggi, le probabilità di sopravvivenza per i pazienti affetti da tumore della ghiandola prostatica sono molto elevate: l’88% di essi è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Il miglioramento delle condizioni e delle aspettative di vita è dovuto sia allo sviluppo di approcci terapeutici sempre più efficaci, sia al miglioramento e all'anticipazione della diagnosi.
Le opzioni di cura in caso di diagnosi di tumore della prostata sono diverse. La variabilità dei casi comporta che il percorso terapeutico sia personalizzato e calibrato, oltre che sulle condizioni e sull’età del paziente, anche sulle caratteristiche della neoplasia.