Affrontare la malattia
Con oltre 905.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, il tumore del fegato è il sesto tumore più comune al mondo. Quasi 660.000 nuovi casi vengono diagnosticati ogni anno in Asia, 88.000 nell'UE e circa 47.000 negli Stati Uniti. Nel complesso gli uomini sono più colpiti delle donne.[1]
Il tumore del fegato causa la morte più frequentemente rispetto ad altri tumori e ai pazienti viene solitamente diagnosticata la neoplasia in stadio avanzato. È la terza causa globale di morte correlata al cancro. Il tumore del fegato è responsabile di circa 830.000 decessi in tutto il mondo ogni anno[1] e circa il 20% dei pazienti vive per 5 anni dopo la diagnosi.[2]
Si stima che il 75-85% dei tumori del fegato in tutto il mondo siano HCC (carcinoma epatocellulare), il che lo rende la forma più comune di cancro del fegato.[3]
Prevenzione e diagnosi
Oltre il 70% dei casi di tumori primitivi del fegato è riconducibile a fattori di rischio noti, quali l’infezione da virus dell’epatite C (HCV) e da virus dell’epatite B (HBV). Ulteriori fattori di rischio sono rappresentati da obesità (specie se complicata da presenza di diabete) e steatoepatite non alcolica. Anche il fumo di tabacco è stato riconosciuto tra i fattori di rischio.[4]
La diagnosi precoce di HCC è fondamentale per il successo del trattamento, perché il tumore può essere rimosso chirurgicamente nella fase iniziale della neoplasia. In molti casi, le diagnosi vengono effettuate quando la neoplasia è progredita oltre il punto di resezione chirurgica. I sintomi di solito non si verificano fino a quando la neoplasia non ha raggiunto uno stadio avanzato e in una certa misura i sintomi sono relativamente aspecifici. Essi includono perdita di appetito e nausea, così come pressione e dolore nella parte superiore dell'addome.
Un esame del sangue e un esame ecografico possono rilevare l'HCC. La tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (MRI) possono quindi confermare una possibile diagnosi e aiutare a rilevare le dimensioni, la forma e la posizione del tumore, nonché potenziali metastasi in fasi avanzate della neoplasia.
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