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FAQ
In questa sezione troverai risposte alle domande più frequenti che insorgono nel trattamento del paziente con Xarelto®
- Qual è la dose di Xarelto® da utilizzare per la profilassi di lunga durata del TEV per ciascuno dei pazienti con EP/TVP?expand_more
Idealmente, il rischio individuale dei pazienti con EP/TVP andrebbe valutato dopo 6 mesi di trattamento con Xarelto®.1 Dopo 6 mesi è possibile ridurre la dose a 10 mg una volta al giorno.
Nei pazienti considerati ad alto rischio di recidive di TEV, come quelli con comorbilità complicate o che hanno manifestato TEV recidivante (durante il trattamento alla dose di 10 mg OD), si deve prendere in considerazione una dose di Xarelto® di 20 mg una volta al giorno. Solo Xarelto® offre questa flessibilità nella scelta della dose, con uno studio dedicato: EINSTEIN CHOICE.1
- Come deve essere modificata la dose di Xarelto® per i pazienti in profilassi di lunga durata che hanno manifestato TEV recidivante?expand_more
Dal 6° mese in poi, se i pazienti manifestano TEV recidivante durante il trattamento alla dose di 10 mg OD, la dose di Xarelto® deve essere riportata a 20 mg OD.2
- Perché non è necessario il monitoraggio regolare della coagulazione?expand_more
Xarelto® mostra livelli plasmatici dose-dipendenti coerenti in diverse popolazioni di pazienti. Con una dose fissa, un’ampia finestra terapeutica, poche interazioni farmacologiche e una farmacodinamica prevedibile non è necessario un monitoraggio regolare dei parametri della coagulazione.2-3
L’attività del fattore Xa è strettamente correlata alla concentrazione plasmatica. Il tempo di protrombina (PT) varia in modo lineare dipendente dalla dose al variare delle concentrazioni plasmatiche di Xarelto®.2
- Come si misura l’effetto anticoagulante di Xarelto®?expand_more
Il test cromogenico anti-fattore Xa2 e il tempo di protrombina (PT), che usano Neoplastin Plus come reagente, sono stati individuati come test di coagulazione idonei per rivaroxaban. La validazione dei test è stata eseguita tramite l'utilizzo di calibratori e controlli specifici.2
Nell’interpretazione dei risultati di questi test occorre tenere presente il profilo PK di rivaroxaban, inclusi l’intervallo dall’ultima assunzione del farmaco, la Cmax e la Cmin.2-3
Il test cromogenico anti-fattore Xa stima accuratamente le concentrazioni plasmatiche di rivaroxaban. Il PT si prolunga in modalità concentrazione-dipendente2-4 e proporzionalmente all’aumento dell’attività anti-Xa,5 ma la variazione del PT è meno marcata e con molte sovrapposizioni nei differenti regimi posologici e tra i livelli di Cmax/Cmin.5
- Devo aggiustare la dose di Xarelto® nei pazienti con insufficienza renale?expand_more
Xarelto® non richiede aggiustamenti della dose nei pazienti con insufficienza renale lieve (CrCl 50–80 mL/min). Poiché la clearance di rivaroxaban diminuisce in maniera inversamente proporzionale alla gravità dell’insufficienza renale2 e in base allo studio di fase III (ROCKET-AF), si raccomanda una riduzione della dose per la prevenzione dell’ictus nella fibrillazione atriale (da 20 mg OD a 15 mg OD) nei pazienti con insufficienza renale moderata [CrCl 30–49 mL/min] e grave [CrCl 15–29 mL/min].
Per i pazienti con TEV e insufficienza renale moderata [CrCl 30–49 mL/min] o grave [CrCl 15–29 mL/min] può essere presa in considerazione una riduzione della dose (da 20 mg OD a 15 mg OD) se il rischio di sanguinamento supera il rischio trombotico. Non sono necessari aggiustamenti della dose nei pazienti che assumono Xarelto® 10 mg OD o 2,5 mg BID.2
- Acronimiexpand_more
BID: Due volte al giorno
Cmax: Concentrazione massima
Cmin: Concentrazione minima
CrCl: Clearance della Creatinina
EP: Embolia Polmonare
OD: Una volta al giorno
PK: Farmacocinetica
PT: Tempo di Protrombina
TEV: Tromboembolismo Venoso
TVP: Trombosi Venosa Profonda
- Referenzeexpand_more
- J.I. Weitz, The New England Journal of Medicine March 18, 2017,
- Xarelto® (rivaroxaban) Summary of Product Characteristics.
- Kubitza D and Haas S. Expert Opin Investig Drugs. 2006;15:843–855.
- Doux ls J, et al. BioMed Res Int. 2015;2015:345138.
- Ikeda K, et al. J Arrhythmia. 2016;32:42–50.
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