STUDIO CROCETTI

Grafica Banda FANV

STUDIO CROCETTI: efficacia e sicurezza dei DOACs in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare: risultati da uno studio di vita reale condotto in Italia
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STUDIO CROCETTI: nella pratica clinica, i pazienti che oggi sono in trattamento con i DOACs possono differire per età, fattori di rischio e comorbidità da quelli arruolati nei trial clinici di fase III. Diventa quindi importante confermare le evidenze provenienti dai trial con studi di real life.

In questo studio l’obiettivo era quello di valutare la mortalità e i ricoveri ospedalieri dovuti a infarto del miocardio, ictus o sanguinamento, dei DOACs rispetto al warfarin.

Attingendo da un database di una ATS lombarda, sono stati inclusi nello studio 8543 pazienti con fibrillazione atriale naive al trattamento anticoagulante, con la seguente distribuzione di utilizzo:

  • 12.9% warfarin,
  • 19.2% dabigatran,
  • 16.2% rivaroxaban,
  • 31.5% apixaban
  • 20.2% edoxaban.

L’obiettivo dello studio era quello di valutare a distanza di 2 anni dall’inizio del trattamento il rischio di mortalità e di ospedalizzazione per infarto, ictus e sanguinamento.

Tabella Endpoints Studio CROCETTI

Ospedalizzazione per sanguinamento:

L’obiettivo dello studio era quello di valutare a distanza di 2 anni dall’inizio del trattamento il rischio di mortalità e di ospedalizzazione per infarto, ictus e sanguinamento.

Tabella Ospedalizzazione per sanguinamento studio CROCETTI

Tutti i DOACs hanno confermato anche nella pratica clinica di essere più sicuri rispetto il tradizionale warfarin: in questo studio il rischio di ospedalizzazione per sanguinamenti si è dimostrato inferiore per tutti, sebbene solo Rivaroxaban abbia raggiunto la significatività statistica di questo outcome.

Per visionare l’abstract dello studio CROCETTI clicca di seguito: 

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