Introduzione alla prevenzione secondaria con ASA

  • ASA a basso dosaggio è una strategia consolidata da anni di studi preclinici e clinici ed esperienze in tutto il mondo in popolazioni con vari livelli di rischio cardiovascolare. Ad oggi rimane la terapia gold standard sia in monoterapia che in terapia combinata con altri antiaggreganti.1,2
  • ASA riduce del 25% il rischio di eventi vascolari gravi, quali infarto al miocardio non fatale, ictus non fatale o morte per cause vascolari.3
  • E' stato calcolato che in un'ampia popolazione con malattia vascolare di differente entità, il rischio annuale di eventi vascolari gravi varia dal 4 all'8% e ASA a basse dosi in genere previene almeno 10-20 eventi fatali e eventi vascolari non fatali ogni 1.000 pazienti trattati per un anno (figura).4

Effetti assoluti della terapia antiaggregante con aspirina sul rischio di eventi vascolari (infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o morte per cause vascolari) in cinque gruppi di pazienti ad alto rischio1,2

Prevenzione secondaria Controllo vs ASA
  • Un sistema utile per valutare il profilo rischio-beneficio di CardioAspirin® è calcolare il rapporto tra NNT (numero di pazienti che occorre trattare per prevenire un evento, number needed to treat) e NNH (il numero di pazienti che occorre esporre al trattamento per avere un paziente con un evento avverso correlato al trattamento, number needed to harm).3,6
  • In prevenzione secondaria il beneficio assoluto è decisamente superiore al rischio assoluto (NNT molto inferiore a NNH), pertanto l’uso degli antiaggreganti da soli (aspirina) o in combinazione (duplice terapia antiaggregante) è raccomandato da tutte le linee guida in pazienti che abbiano avuto un evento cardiovascolare o cerebrovascolare di natura aterotrombotica.5
  • Nonostante i comprovati benefici nella prevenzione secondaria, l’aderenza alla terapia con ASA a basso dosaggio è molto variabile e devono essere compiuti ancora sforzi per migliorare la compliance del paziente.6
  • In prevenzione secondaria il beneficio assoluto derivato dall’uso di ASA a bassa dose è decisamente superiore al rischio assoluto, pertanto sia  in monoterapia che  in combinazione  con altri anti aggreganti è raccomandato da tutte le linee guida in pazienti che abbiano avuto un evento cardiovascolare o cerebrovascolare di natura aterotrombotica.3,6
  • Nonostante i comprovati benefici nella prevenzione secondaria, l’aderenza alla terapia con ASA a basso dosaggio è molto variabile e devono essere compiuti ancora sforzi per migliorare la compliance del paziente.6
Prevenzione secondaria NNT e NHT

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